Anello de La Serra


Partenza dall’area attrezzata di Badia Moscheta (10, 11). Qualcuno (notate il genere!) ha già perso qualcosa, la sua bandana: utile, ma un tantino kitsch! Sarà stata la buona sorte?
Seguiamo il Sentiero CAI 713 – Serra Via Isola (12, 13)
Alla Fonte dei Fossati (14), qualche boccone, rifornimento d'acqua fresca e proseguiamo a sinistra verso il rifugio.
Superato il Rifugio autogestito La Serra (15, 16) , lo osserviamo da un poggio (foto 16), sul quale meglio si ammirano le due vallate: la Valle del Rovigo e la Valle di Firenzuola, a sinistra l'una e a destra l'altra, ponendosi di spalle al rifugio.
Giunti sulla cima del Monte Acuto, "raddrizziamo" la panchina (18), messa a coricare dal furioso vento, e ci godiamo il panorama (19). Alla sua sinistra, su un'altura lontana, vista binocolo, qualcuno riconosce, con non poca soddisfazione, la panchina dell'Altello.
Un altro boccone e poi proseguiamo il cammino alla volta di Giogarello, recuperato ad uso abitativo (20, 21): casette dal tetto basso, porticine e finestrelle, coperte e cuscini all'aria, arredo urbano venuto da tempi ormai lontani, il verso di qualche animale domestico, ma nesun vociare umano. Ci muoviamo allora in silenzio, a piccoli passi, per non disturbare la penichella del minuscolo abitato. E dire che volevamo sapere come si vive lontano dai rumori del progresso! Sarà per la prossima volta, in un altro paesino sperduto tra i monti, chissà!
Fuori da Giogarello, proseguiamo a sinistra (attenti a non sbagliare: il bivio è un tantino ingannevole! Noi ci siamo fatti ingannare!) alla volta della Valle dell'Inferno. Il sentiero si restringe, costeggiato da cespugli fioriti: le ginestre. Che profumo! E quante ( 22, 23)!
All'improvviso, spunta sul nostro cammino un altro caseggiato. Enorme alla vista la scritta "Benvenuti a Razzalto": qualche sedia da giardino, un trattore, ma, anche qui, nessuna presenza d'uomo. C'è una cappellina! Ci sono diverse case in via di ristrutturazione, ma nessun cartello "affitasi" (24, 25). Peccato! Qualcuno c'aveva fatto un pensierino!
Tra castagneti, ruderi e qualche giglio di San Giovanni (26, 27, 28, 29, 30, 31) proseguiamo in discesa verso la Valle dell'Inferno, accompagnati dalla voce silenziosa del Veccione, affluente del Rovigo, lungo un sentiero spesso costeggiato da erba alta e pungente (ortica).
Ogni tanto ci guardiamo indietro, come a salutare il cammino (32, 33).
Siamo sulla linea di arrivo: area attrezzata, Badia vallombrosa di Moscheta.
Terminato l'anello,  qualcuno, ripulitosi alla meglio, ritorna per un breve tratto sulla via dell'inizio, alla ricerca dell'amato copricapo. Niente! Qualcun altro se ne sarà innamorato!

P.S. Abbiamo messo alla prova il nostro nuovo e più completo equipaggiamento.

 

  • 10_partenzajo
  • 11_partenzaro
  • 12_anellodelaserraviaisola
  • 13_castagno
  • 14_fontefossati
  • 15_rifugiolaserra2
  • 16_vallirovigofirenzuola
  • 17_fontelaserra
  • 18_panoramadalmonteacuto
  • 19_dalmonteacuto
  • 20_giogarello1
  • 21_giogarello2
  • 22_leginestre
  • 23_versovalinferno
  • 24_razzalto
  • 25_chiesinarazzalto
  • 26_fiore
  • 27_ruderi
  • 28_ruderi2
  • 29_dimensionidiverse
  • 30_lungoilpercorso
  • 31_meditazioneorelax
  • 32_valinferno
  • 33_versomoscheta

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