ACQUA DOLCE ALLE ISOLE
romanzo a puntate illustrato
di
Giovanni Zanzani
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons .
Capitolo 33
Partire per luoghi lontani, osservare nuovi orizzonti, superare i confini della propria esperienza e con essi i tormenti inflitti dal mondo. Questa fu la vita di Annibale Balsimelli.
Così egli la condusse fino alla fine, navigando quel tanto che le forze gli consentivano, da vecchio una decina di miglia al giorno o anche meno, per restare fermo ad osservare il mondo dalla nuova angolazione raggiunta, felice di averlo ingannato ancora una volta.
- Che c'entra l'Orlando Furioso? -
Nella camera del piccolo albergo tunisino dove si trovavano, Greta dava gli ultimi colpi di pennello al ritratto del comandante Balsimelli, un pennello piccolissimo che usava per rifinire gli occhi.
- Guardami. Sapessi quanti colori ci sono nei tuoi occhi ... -
Sulla tavolozza che teneva in mano, sotto un grumetto di grigio spuntava un filo di giallo e uno di verde. Greta unì con la punta del pennello le masserelle oleose e portò la piccola quota di colore nell'iride che stava dipingendo, l'occhio sinistro del comandante Balsimelli. Lui le accarezzò un seno, sia la pittrice che il comandante erano nudi.
- Senza vestiti ci si conosce meglio – disse Greta.
- Senza vestiti si è più sinceri – rispose Annibale.
- Senza vestiti è tutto molto meglio – aggiunse lei – ma non mi hai ancora detto cosa c'entra l'Ariosto, vedo che sul quaderno hai trascritto parti dell'Orlando Furioso. -
- Mi piace la storia di Orlando che smarrisce la ragione, tutti la perdiamo qualche volta e non sempre c'è un amico pronto a riportarcela. Ma non è solo per questo che ho preso i versi di Ariosto, mi servono per ricordare le cose senza che le capiscano gli altri, semmai leggessero il libro di bordo, che poi è una specie di diario. L'Orlando Furioso è il mio codice segreto. -
- Ti servirai dei versi di Ariosto anche per ricordare che abbiamo fatto l'amore? -
- Mi basterà guardare il ritratto. Nell'amore c'è qualcosa che esiste prima delle parole, qualcosa che si prova col cuore e che rimane nel cuore. Guardando il tuo quadro Greta, sono sicuro che anche da vecchio sentirò ciò che sento oggi, nemmeno un minuto di questa giornata mi sfuggirà, nemmeno un minuto ... -
- Che c'entra l'Orlando Furioso? -
Nella camera del piccolo albergo tunisino dove si trovavano, Greta dava gli ultimi colpi di pennello al ritratto del comandante Balsimelli, un pennello piccolissimo che usava per rifinire gli occhi.
- Guardami. Sapessi quanti colori ci sono nei tuoi occhi ... -
Sulla tavolozza che teneva in mano, sotto un grumetto di grigio spuntava un filo di giallo e uno di verde. Greta unì con la punta del pennello le masserelle oleose e portò la piccola quota di colore nell'iride che stava dipingendo, l'occhio sinistro del comandante Balsimelli. Lui le accarezzò un seno, sia la pittrice che il comandante erano nudi.
- Senza vestiti ci si conosce meglio – disse Greta.
- Senza vestiti si è più sinceri – rispose Annibale.
- Senza vestiti è tutto molto meglio – aggiunse lei – ma non mi hai ancora detto cosa c'entra l'Ariosto, vedo che sul quaderno hai trascritto parti dell'Orlando Furioso. -
- Mi piace la storia di Orlando che smarrisce la ragione, tutti la perdiamo qualche volta e non sempre c'è un amico pronto a riportarcela. Ma non è solo per questo che ho preso i versi di Ariosto, mi servono per ricordare le cose senza che le capiscano gli altri, semmai leggessero il libro di bordo, che poi è una specie di diario. L'Orlando Furioso è il mio codice segreto. -
- Ti servirai dei versi di Ariosto anche per ricordare che abbiamo fatto l'amore? -
- Mi basterà guardare il ritratto. Nell'amore c'è qualcosa che esiste prima delle parole, qualcosa che si prova col cuore e che rimane nel cuore. Guardando il tuo quadro Greta, sono sicuro che anche da vecchio sentirò ciò che sento oggi, nemmeno un minuto di questa giornata mi sfuggirà, nemmeno un minuto ... -
FINE
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