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Giornale di bordo dello yawl Rampante |
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Lipari, 21 giugno 1939
21 giugno 1939 Lipari
Non so perché il barone Nasca ci abbia venduti, non lo so proprio. Non facevamo il nostro dovere Turi e il sottoscritto portando questo catorcio in giro per il mare per conto del signor barone? Evidentemente c'è chi nasce per comandare e chi per essere comandato, chi è destinato a fare i propri comodi e chi invece deve occuparsi dei comodi altrui. A me e a Turi è toccato seguire i chiribizzi del padrone di questa barca, che Dio ci aiuti.
Scrivo queste note sul diario di bordo per ricordare a me stesso che la vita è una continua sorpresa e che l'uomo prudente non deve affezionarsi troppo al presente.
C’è vento da nord, ma debole e qualche onda di mare vecchio qui di fronte a Lipari. L’ormeggio in questo molo non è affatto comodo, la barca non sta ferma un minuto, perciò ci siamo messi all’ancora fuori dal porto, sulla destra dell’insenatura.
Che tipo sarà questo signor Treré lo vedremo quando si degnerà di venire a conoscere l'equipaggio dell'imbarcazione della quale è appena diventato padrone, che fino a un mese fa si chiamava Delfino (un nome che a me sembrava molto adatto a una cosa che deve stare in mare). Il signor Treré ha voluto cambiarlo, per questo ho detto a Turi di pitturare sulla poppa quello nuovo, così ora siamo l'equipaggio del Rampante.
Io un'idea ce l'ho di come il barone Nasca abbia perduto la barca e credo di non sbagliare: al gioco delle carte, il suo vizio. D'altra parte non c'è niente da dire, alle carte l'ha vinta e alle carte l'ha persa. La sua vita dissennata è l’assillo del padre, il vecchio barone Anselmo, gran brava persona, ma i figli sono come il tempo, buono o cattivo che sia, bisogna prendere quello che viene e il barone Anselmo il tempo buono con il figlio Cosimo l'ha conosciuto di rado. È un po' la stessa cosa di noi marinai, c'è chi capita con un armatore bravo e chi deve accontentarsi di uno tristo, in ogni caso siamo obbligati a tenerci quello che ci è toccato. Se fino a ieri Turi ed io siamo stati alle dipendenze del barone Cosimo Nasca, ricco e traviato, da oggi riceviamo ordini dal signor Arsenio Treré che non conosciamo. E’ vero che col cambio di proprietario l'equipaggio si deve ritenere libero da ogni obbligo, ma di questi giorni è diventato così difficile trovare un ingaggio che non abbiamo fatto nessuna obiezione a rimanere a bordo al servizio di Treré. Speriamo bene, il tempo è bello e per ora non c'è altro da fare che attendere.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato lunedì 28 febbraio 2011
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