LOOGBOOK
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Giornale di bordo dello yawl Rampante |
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16 agosto 1939
16 agosto
Abramo Salvi viene da Livorno dove era insegnante di storia prima che le leggi razziali fatte approvare dal duce degli italiani lo privassero del suo impiego e lo inducessero ad andarsene dall'Italia. Coi pochi risparmi racimolati ha deciso di venire qui e di aprire l'osteria dove l'ho conosciuto, ma gli aiuti che destina agli sfortunati ebrei tedeschi lo hanno ridotto sul lastrico. Quando gli ho offerto di imbarcarsi sul Rampante come cuoco, ha accettato con gioia. Intendo usare la barca di cui sono affidatario per organizzare crociere per turisti inglesi che su quest'isola giungono abbastanza numerosi. Turi e io ci occuperemo della navigazione, Abramo sarà cuoco e cameriere.
La riparazione dei danni subiti nella collisione con lo schooner tedesco ha richiesto dieci giorni di lavoro. Il nome dello yawl è stato cambiato, a Turi piaceva "Ribelle", ad Abramo "Vendicatore", io avrei voluto chiamarlo "Indomito". Alla fine abbiamo deciso di ridargli quello che aveva un tempo, "Delfino", che a tutti è parso più bello e fortunato.
Il Delfino naviga verso est in pieno Egeo, i nostri ospiti inglesi dormono dopo aver cenato. Si tratta di un professore di storia con moglie e due figli, che intendono recarsi in crociera a visitare i resti dell'antica città di Efeso che si trova sul territorio turco a qualche giorno di viaggio da Malta.
Turi e Abramo fumano tranquillamente a prua osservando la mezza luna appena sorta. Sanno che a quest’ora mi siedo a poppa per scrivere le note sul diario di bordo, così si mettono in disparte a chiacchierare. Abramo si è arrotolato la sigaretta e ne ha preparato una per Turi, poi è rimasto a lungo in silenzio come se provasse imbarazzo per ciò che stava per dire.
- Egiziano, davvero avevi capito che si trattava di un’ebrea in fuga?
Abdul ha sorriso.
- Quando il bambino ha fatto il bagno, ho visto che era circonciso. Anche noi mussulmani lo siamo, ma quello era un bambino tedesco. Allora ho capito.
La risposta di Abdul ha posto fine alla chiacchierata, Abramo non ha ribattuto nulla.
Mentre il Delfino avanza tranquillamente nella notte, penso al barone Nasca e ammetto di averlo conosciuto meglio in questi due mesi (in cui non l'ho visto nemmeno una volta) che nei molti anni in cui sono stato al suo servizio. L'ho a lungo ritenuto un uomo pieno di difetti, ma quei difetti sono poca cosa di fronte alla generosità e all'amore per la giustizia che ha dimostrato portando in salvo Therese e i suoi figli.
Che sfortunato paese l'Italia, dove l'onestà e l'onore sono virtù così poco comuni! Ora molti parlano di guerra e credo che i più baldanzosi siano quelli che la guerra non l'hanno mai fatta, perché questa nazione è piena di spacconi e di bugiardi. Per quanto mi riguarda ho giurato a me stesso che finché la ragione mi assisterà non prenderò mai parte a una guerra, anche a costo di fare il disertore.
Tra una decina di giorni, se tutto va bene, saremo sulla costa turca.
Vento da sudovest 6 nodi, cielo sereno, mare calmo.
FINE
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