Merluzzo
L'animale del quale ci occuperemo oggi è un merluzzo di nome Emilio.
Nella fattoria della quale racconto le vicissitudini Emilio avrebbe volentieri fatto il giornalista, mestiere che aveva svolto fino a quel tempo con una certa dignità, ma il ricco maiale che lo aveva assunto preferì affidargli i servizi di bassa corte, come reclamizzare la sua immagine presso le bestie del cortile o ancor più sozzamente procurargli femmine da letto. A sua difesa va detto che quando fu assunto dal porcello, da merluzzetto che era stato, Emilio appariva un baccalà puzzolente, destino che molti merluzzi subiscono se incappano in una rete. Emilio era caduto in quella del gioco d'azzardo, vizio che lo costrinse a vendersi con la penna in una mano e il proprio onore nell'altra. Il porco miliardario che lo comprò con una manciata di soldi fece credere al merluzzo disperato che quell'elemosina pelosa fosse un gran gesto ed egli, come tutti i miserabili raccolti nel fango, mostrò sempre venerazione per il ricco che lo aveva fatto uscire dalla miseria. Essendo un pesce morto, emanava cattivo odore e pochi lo sopportavano. Lo stesso maiale non ebbe mai per lui nessuna considerazione e parlandone con gli intimi si vergognava di quel suo lenone cerimonioso. L'uscita di scena del gran maiale ha gettato Emilio nell'angoscia. Quel poveretto ancor oggi continua a chiedersi perché il furfante sia finito male, mostrando che l'acume giornalistico non è da tutti.
Giovanni Zanzani
Ps.
Come capita a tutti gli anni, anche il 2011 è in procinto di andarsene, portando via in mezzo all'altra spazzatura Silvio Berlusconi.
Io ne sono sinceramente felice.
Sono certo di interpretare il pensiero dei miei editori augurando anche a nome loro ai lettori dell'Almanacco un felice 2012.
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