Lupo
Avevo già chiuso la galleria degli animali della Campuria quando mi sono visto costretto a riaprirla per fare posto a un personaggio che avevo ignorato di proposito, il lupo Umberto.
La sua immagine conservava anche per me, che non lo amo, una silvestre integrità che mi impediva di trattarlo alla stregua delle bestie asservite al porcello, nonostante che la sua complicità con lui sia stata scandalosa. È malato, mi dicevo, lasciamolo stare, lasciamo che svanisca nella leggenda della sua nazione inventata, come un personaggio nato dalla fantasia.
Bello il lupo Umberto, pelo forte e zanne scintillanti, vi ricordate come mordeva le chiappe al maiale nei primi anni della loro alleanza? Ma l'altro la sapeva lunga, gli ha preso le misure e gli ha servito il tossico goccia a goccia fino a trascinarlo con sé nel fango, il suo elemento naturale. I soldi, amici, ecco l'arma segreta che ci voleva per spuntare le zanne al lupo e ridurre la sua peliccia al tutù di una sciantosa!
Tocca proprio al lupo Umberto chiudere la parata, la coda tra le gambe e le medaglie affondate nel pantano padano.
Giovanni Zanzani
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