Cronache dalla campuria
a cura di Giovanni Zanzani
21 giugno 2010 Volpi
E' successo a Londra, una volpe affamata è entrata in una casa e ha cercato di divorare due cuccioli d'uomo, per l'esattezza due bimbe gemelle che la vorace bestia è riuscita solo ad assaggiare.
Image La madre, accorsa alle grida delle neonate addentate, è riuscita a stento a salvarle dalla morte, ma entrambe hanno subito gravi danni.
Un tempo, quando la Campuria era una terra desolata, ogni casa colonica disponeva di molte trappole, una per ogni taglia di animale. Vi erano larghe tagliole nelle quali anche una persona avrebbe rischiato di perdere una gamba, usate contro i lupi che d'inverno uscivano dai boschi e si avvicinavano agli abitati. Per le volpi le ganasce d'acciaio erano di diametro inferiore e ancor più piccole erano quelle destinate a martore e faine, temute predatrici dei pollai. Anche per i topi si apparecchiavano tavole a sorpresa, un tocco di cacio tra una corona di pugnali pronti a scattare. Con quei mezzi rudimentali i nostri nonni difendevano le loro fattorie.
Ora è tutto cambiato, i boschi di pianura sono scomparsi per dare spazio alle coltivazioni che si estendono a perdita d'occhio senza nemmeno una siepe a separare le une dalle altre. In questo tavoliere marziano il diserbo chimico non lascia crescere nemmeno una margherita, così le bestie selvatiche sono sparite del tutto. Ciò che rimane di esse si è adattato a vivere ai bordi delle città nutrendosi di spazzatura e di scarti umani e le volpi sono gli animali che meglio degli altri si sono adattati ai nuovi habitat. Niente di strano che preferiscano la carne di neonato agli avanzi di Mc Donald.
Un cambiamento del genere è avvenuto anche nel bestiario sociale. Inutilmente cerchereste un brigante lungo una strada, mentre tra i marmi lucidi delle banche e degli istituti finanziari e tra gli stucchi dorati dei palazzi governativi, essi abbondano. Seguendo le regole dell'adattamento, i tagliagole di oggi hanno cambiato abitudini e modi di agire, ma sotto le eleganti stoffe delle nuove livree troverete le stesse armi con le quali i loro precursori depredavano i viandanti lungo le polverose vie dei tempi andati. I soggetti che un tempo erano additati come esempi da non imitare, ora sono la nostra classe dirigente, fotografata e celebrata proprio in virtù dei vizi peggiori.
Se vi eravate illusi che gli animali selvatici fossero diventati personaggi da cartone animato, state attenti: lupi e volpi non hanno perso il vizio della carne fresca, così come i delinquenti non hanno smesso di attentare ai nostri beni e alla nostra libertà, anche se indossano giacche di Armani e cravatte di Versace. Adesso, al posto delle facce deformi catalogate da Cesare Lombroso, vedrete capelli trapiantati e la pelle del viso tirata dal botulino, ma siete tutti avvisati, sono facce da galera.
A differenza dei manigoldi di una volta che portavano via i soldi dalle tasche dei cittadini, i farabutti di oggi i soldi li rubano prima ancora che ci arrivino, in quelle tasche. E invece di pendere dai rami delle quercie nei crocicchi, si mostrano abbronzati e sorridenti nei talk show.
Giovanni Zanzani
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La prossima cronaca verrà pubblicata il 5 luglio 2010