LO YETI

Storia del primo contatto tra l'abominevole uomo delle nevi e l'homo sapiens

di
GIOVANNI ZANZANI

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CAPITOLO 12

Il viaggio fu lungo e difficoltoso fin dall'inizio. I fuoristrada procedevano sullo sterrato a bassa velocità tra boschi di rododendri e gigantesche conifere. Fred si mantenne calmo per tutto il tempo grazie alle abbondanti dosi di alcol che Bernini aggiungeva alle sue bevande, pozioni che non impedirono al selvaggio di manifestare con pugni e manate sul cristallo del finestrino le straordinarie sensazioni uditive, visive e olfattive che provava. In un punto sommerso dalla vegetazione la traccia odorosa di un animale selvatico giunse alle sue narici attente e causò in lui una reazione vivace. Lo yeti cominciò a tempestare di colpi le pareti della vettura nel tentativo di uscire e Bernini fu costretto a fermare il convoglio per accontentarlo. Una volta sceso, scomparve tra gli arbusti e a nulla valsero i richiami accorati e l'offerta di cibo di Sibille. Solo dopo un'ora la comitiva lo vide tornare sui propri passi e riprendere posto in macchina. Teneva tra le mani un grosso tubero appena estratto dalla terra e lo spolpava a morsi.
Verso sera giunsero a una via asfaltata e presero alloggio in un alberghetto. Lì lo yeti piantò un'altra grana rifiutandosi di dormire al chiuso. Per quanto Bernini e Sibille si adoperassero offrendo mele e bicchieri di liquore, l'abominevole uomo delle nevi non volle sapere di coricarsi all'interno della piccola casa. Finì per sistemarsi tra i vuoti di una catasta di legna che si trovava sul retro del locale. Abbandonati i vestiti, si distese in compagnia dei cani che affollavano la strada e al mattino Sibille dovette faticare sette camicie per costringerlo a fare un bagno prima di rivestirsi e salire in vettura. Quello del rapporto con gli animali rischiò di diventare un grosso problema quando la compagnia attraversò una vallata dove gli abitanti allevavano anatre dentro grandi recinti. Durante le fermate Fred si avvicinava alle reti e gli uccelli accorrevano intorno allo strano viaggiatore in giacca e cravatta come attratti da un incantatore. Lo yeti osservava le anatre e forse dialogava con esse attraverso gli occhi. In più di una occasione ci furono discussioni, non proprio amichevoli, coi guardiani che giungevano armati di bastone per difendere gli animali dalle intenzioni (ai loro occhi certamente malevole) dell'energumeno.
Quando furono nel capoluogo, Fred fu condotto negli uffici dell’anagrafe dove venne registrato secondo le indicazioni che Ermanno, sostenuto finanziariamente da Sibille, indicò agli impiegati. La donna sacrificò parecchie banconote da cento dollari per ammorbidire la piramide burocratica che doveva occuparsi delle generalità del suo protetto. Fred risultò un trentacinquenne con lesioni alle corde vocali nato in una località montana sfornita di anagrafe. L'uomo veniva portato in Europa a spese dell'azienda rappresentata da Sibille per essere sottoposto a cure otorinolaringoiatriche. Per il passaporto si dovettero aspettare ancora giorni e Sibille spese altri soldi, ma infine la comitiva fu pronta a partire per l'Europa con le carte in regola. Fred appariva calmo, Bernini non aveva lasciato passare un giorno senza occuparsi di dialogare con lui per illustrargli le caratteristiche del luogo dove erano diretti.
Nel periodo trascorso in città l'umore dello yeti si mantenne stabile e, a parte una certa difficoltà nel prendere sonno, non ci furono intoppi. Al mattino Bernini lo riforniva di mele, nel pomeriggio gli offriva la prima bevuta di distillato e verso sera faceva arrivare la cena ordinandola in un ristorante dei dintorni. Quando giungeva la notte compariva Sibille che allontanava Bernini per restare sola con l'uomo delle nevi. Dal momento in cui erano entrati nell'area urbana Fred aveva rinunciato a dormire all'aperto a causa dell'ansia provocata in lui dall'intensificarsi del traffico e delle moltitudini umane. La vicinanza col corpo conosciuto della Bardi serviva a calmarlo, e Sibille trovò buon gioco nel riportarselo a letto, pur restando il sonno di Fred così leggero da poter essere interrotto a causa di un semplice suono di clacson. Le essenze francesi che la milanese spargeva su di sé continuavano a disturbarlo, ma ormai il cavernicolo doveva aver compreso che Iris era troppo lontana per essere raggiunta.
Il volo rappresentò la parte più difficile della faccenda. Quando si trovarono sull’aeroplano che li avrebbe portati in Europa lo yeti perse la testa al passaggio del carrello dei gadget. Volle un accendino, un orologio, un portachiavi e una coppia di gemelli. Sibille non sapeva più a che santo voltarsi per spiegare che quella roba non era compresa nel prezzo del biglietto. Fred imperterrito continuava a prelevare beni di lusso battendo le mani tra lo spasso del personale di bordo che si chiedeva chi fosse quell’irsuto milionario.
Passata l'euforia degli acquisti, lo yeti creò un altro casino cercando di scendere dal velivolo. All'improvviso fu visto alzarsi e armeggiare con uno dei portelli d'emergenza convinto di poterlo aprire. Un'hostess allarmata si precipitò per allontanarlo dal portellone, ma egli non smise di tirare la maniglia nel tentativo di andarsene. Bernini lo raggiunse e intavolò una trattativa. Fred sosteneva che il viaggio stava diventando troppo lungo, che quella strana vettura percorreva strade che lui non sarebbe riuscito a ritrovare se avesse deciso di tornare indietro. Il tutto nel complicato linguaggio dei gesti che i due utilizzavano. Bernini gli offrì una mela, lo yeti pretese una cravatta di Versace, una penna Mont Blanc e il flacone di Jean Paul Gaultier a forma di donna nuda. Sibille pagò con la carta di credito della ditta sapendo che quelle spese sarebbero state detratte dal suo stipendio. Fred bevve tutto il profumo e si addormentò.

 

LO YETI
LO YETI Prefazione
LO YETI Capitolo 1
LO YETI Capitolo 2
LO YETI Capitolo 3
LO YETI Capitolo 4
LO YETI Capitolo 5
LO YETI Capitolo 6
LO YETI Capitolo 7
LO YETI Capitolo 8
LO YETI Capitolo 9
LO YETI Capitolo 10
LO YETI Capitolo 11
LO YETI Capitolo 12
LO YETI Capitolo 13
LO YETI Capitolo 14
LO YETI Capitolo 15
LO YETI Capitolo 16
LO YETI Capitolo 17
LO YETI Capitolo 18
LO YETI Capitolo 19

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